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Orietur in tenebris lux tua!: Kouros presenta Elena Tanzarella

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Nell’ambito della collettiva “Orietur in tenebris lux tua - Arte contemporanea tra luce e tenebre”, ospitata a Lucca presso la sala comunale Corte dell’Angelo dal 28 Febbraio al 8 Marzo, l’Associazione Kouros è lieta di presentare l’artista Elena Tanzarella, che esporrà due opere dal titolo “Al di là del sogno” e “Tramonto piemontese”..

 

Elena, permettici di conoscerti meglio.. quando è maturata questa passione per l’arte?

Ho sempre avuto una passione per il disegno, sin da quand’ero piccolina. Ricordo che alle medie tanti dei miei disegni sono finiti in casa della professoressa di artistica. Poi in terza media dovetti fare una scelta: liceo scientifico o liceo artistico? La scelta ricadde sulla comodità. All’epoca facevo nuoto agonistico e avevo bisogno di una scuola comoda a casa, quindi: liceo scientifico. Durante le superiori, due lavori fatti durante un piccolo corso di pittura, vengono appesi nelle mura dei corridoi della scuola, scelti direttamente dal preside. La mia carriera artistica però si blocca qui per 8 anni. Dopo le superiori si va all’università, sempre altro ramo, stavolta psicologia. Ed ecco che mi trovo tra la consegna della tesi in segreteria e la sua discussione. Un mese. Un mese di tempo dove c’era da gestire una gran quantità d’ansia con solo 15 minuti al giorno impiegati a ripetere la presentazione. Tiro fuori i vecchi colori, pennelli, fogli da disegno e inizio scarabocchiare. Guardando i tutorial ho imparato a mischiare i colori, disegnare gli alberi, fare paesaggi. Poi piano piano a furia di sfornare quadri ho preso la mano. Ho preso la mia mano. E così, nel 2008 inizio ad interessarmi all’olio, alle tele e ai cavalletti. L’inizio del lavoro mi allontanò leggermente dai pennelli, ma iniziai a fare quadri su commissione per colleghi. Misi in campo svariate tecniche di pittura e di stili; sono passata dal paesaggio all’astratto geometrico poi ai ritratti. Cosa c’era di meglio che dipingere per passare il tempo a casa? Stop di qualche anno per motivi lavorativi ma ecco che nel 2015 ho di nuovo tempo, interesse.

Non ho mai fatto studi di pittura. La mia scuola sono i pennelli, i colori e le tele. Il mio è un lavoro d’istinto. Quando mi sento, quel che mi sento, devo fare.

 

Cosa rappresenta per te la pittura? Nella fase di creazione delle tue opere, parti sempre da un preciso progetto, già studiato e pensato da tempo o ti lasci guidare dall’istinto, senza un preciso perché?

Per me dipingere è svago, è rilassamento. Come passa il tempo quando si è li davanti alla tela. Con la pittura riesco ad esprimermi ed è il modo migliore con il quale riesco a mettermi in gioco.

Nella vita mi faccio guidare dall'istinto, e così, anche nella pittura. Alcuni miei lavori sono presi a tavolino e riprodotti; come ad esempio “Tramonto Piemontese”, eseguito da una foto fatta da mio padre. Oppure…come nel caso di “Al di la del sogno” non vi è ragione ma solo sentimento. E in questo caso, sono i pennelli a guidare la mia mano.

Quello che io faccio per la maggior parte dei miei lavori, è interpretare, cercare di cogliere l'essenza di quel soggetto che mi piace tanto, che mi fa venire la voglia di dipingere.

Ma la pittura essendo sentimento. Non ha regole, e così, quel che mi dice il cuore, su quella tela, faccio, che sia la riproduzione di un’immagine o vedere di scoprire cosa si nasconde dietro al bianco di quella tela

Alla nostra collettiva esponi due opere molto diverse tra loro che ci consentono, dunque, di cogliere due lati differenti della tua creatività, ma che al tempo stesso convergono verso una stessa direzione volta a condurre lo spettatore ad una riflessione quasi “spirituale”. Raccontaci come sono nate e quali messaggi si nascondono dietro di esse?

Come anticipato nella risposta precedenta, questi due quadri non sono semplicemente diversi come stile ma hanno proprio una radice diversa.

Per Tramonto piemontese mi sono ispirata da una foto fatta da mio padre, da casa sua, al tramonto appunto. Una casa che fino a poco tempo prima era anche casa mia. Quando vidi la foto, potetti constatare sulla mia pelle ciò che era sempre stato solamente un detto per me: l’importanza di quello che hai, non la conosci fino a che non lo hai perso. Ecco, qui mi sono ritrovata a vedere per la prima volta un meraviglioso paesaggio, che in realtà avevo avuto di fronte tutti i giorni per quasi vent’anni della mia vita. Questo quadro è il mio collegamento con quella parte di me che ha fatto il suo corso, lasciando lo spazio alla donna che sono adesso, ma che è e sarà sempre parte di me.

Al di là del sogno purtroppo deriva da una brutta esperienza. Sei anni fa persi un mio caro amico in un incidente d’auto. Questa perdita mi segnò parecchio e avevo bisogno di trovare conforto. Mentre dipingevo pensavo a lui, al percorso della vita. Anche se fisicamente non era più accanto a me io lo potevo sentire. Ed ecco qui che tramite quelle linee, quei colori e quelle forme ho cercato di rappresentare questo mio pensiero. Al di là del sogno è un quadro materico e per realizzarlo ho utilizzato materiali di riciclo.. lo spago da cucina la carta dell’uovo di Pasqua; non potevano che essere oggetti di vita quotidiana. Nel quadro gli ambienti si mischiano, i colori della vita spirituale ci accompagnano nel nostro percorso di vita, così come chi fisicamente non è più tra noi.. voli nella geometria della vita terrena.

 

Quali traguardi continui a porti per il futuro?

Io mi auguro con tutto il cuore che questa mia passione possa diventare un giorno anche il mio sostentamento. Cosa volere di più dalla vita se non guadagnarsi da vivere con ciò che si ama fare. L’arte è la rappresentazione di noi stessi e quindi con il tempo non migliora solamente la tecnica, ma cambiando noi, cambiamo anche il nostro modo di percepire la realtà, e quindi di trasmetterla. Con le nostre creazioni lasciamo qualcosa di noi al mondo, la nostra impronta, la nostra crescita.

 

La collettiva “Orietur in tenebris lux tua”, da noi organizzata, ha come obiettivo non soltanto quello di indagare sul rapporto luce-tenebre, da sempre tematica fondamentale della storia dell’arte, ma allo stesso tempo vuol far riflettere lo spettatore sulle “tenebre” che avvolgono la vita di ognuno, svolgendo una funzione quasi “salvifica”, capace di aiutarlo a ritrovare la propria luce interiore.

Qual è il tuo pensiero a riguardo? Credi che l’arte possa svolgere un ruolo che vada al di là del semplice piacere visivo?

Cos’è la luce senza l’ombra? La faccia della stessa medaglia, inscindibili. L’una non può esistere senza l’altra.

Se io ponessi questa domanda: cos’è la malattia? La risposta più comune sarebbe: l’assenza di benessere, di Salute.

Ecco. Ma se poi chiedessi. Cosa vuol dire essere in salute?.. beh allora non mi sapreste più rispondere.

Questo perché siamo talmente abituati a vedere ciò che non va che quando tutto va bene non ce ne accorgiamo neanche. Ma il bene che abbiamo non lo potremmo apprezzare senza il male. Così come la luce non la possiamo apprezzare senza il buio. Tutte le parti oscure di noi non fanno altro che enfatizzare le nostre parti migliori.

Noi siamo esseri di luce e ombra.

Tramite la sua arte, l’artista fa un prolungamento di se stesso. Quindi posso dire sì, l'arte è qualcosa di più del semplice impatto visivo; l’arte è parte di un essere vivente in tutte le sue sfaccettature.

Un quadro non è lì per essere apprezzato esclusivamente nella tecnica, ma è lì soprattutto per le emozioni che suscita, per il messaggio che vuole trasmettere. Nell’arte Non vi è un messaggio universale, ma è tutto interpretato dal soggetto che guarda. Gli occhi dello spettatore, tramite i loro vissuti, vedono quello che vogliono vedere.


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