Già da bambino mi sbizzarrivo a scarabocchiare sulla carta da disegno. Mi ha insegnato i primi rudimenti del disegno a matita Francesco, che era maestro e stava nel mio quartiere (Regio Parco). Crescendo, ho frequentato un amico di mio nonno, il pittore Borione, che era molto anziano e mi ha insegnato come si fanno i chiaroscuri. Dipingevo su pezzi di legno che trovavo a casa.
Da adulto la mia passione per la pittura di paesaggio di stampo realistico si è consolidata anche grazie alla conoscenza di mio suocero Michele Montanari, cantante e pittore, e l’amicizia con la coppia di pittori Rita Chiesa e Vincenzo Nicoletti.
La frequentazione di altri pittori, tra cui Teonesto Deabate, Ferruccio Piovano, e soprattutto Ottavio Mazzonis mi ha sempre dato qualcosa. Loro mi hanno incoraggiato e consigliato.
Un altro artista che mi è stato amico è Felice Vellan, molto accattivante con la sua pittura fresca e immediata; mi diceva: “Tu sei piemontese, pitura le montagne e la fioca (“dipingi le montagne e a neve”).
Quando vedo un paesaggio che mi piace, desidero riprodurlo in pittura per trasmettere anche ad altri l’emozione che provo.
Amo soprattutto paesaggi di montagna, con baite e casolari sotto la neve.
Quando un quadro mi è riuscito, provo una grande soddisfazione che voglio comunicare agli altri. Con la mia pittura voglio ricordare e far conoscere la bellezza della natura e della vita in montagna com’era una volta.